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il progetto :: “un metro quadrato di terreno”.

il piacere dell'osservazione diretta
interazioni: a contatto con /tra “ la prima e seconda natura”
il 2010, anno dedicato alla biodiversità, si era dimostrato un ulteriore stimolo per portare avanti un progetto pensato da tempo...
in un mondo dove tutto o quasi è filtrato o preconfezionato non è così strano immaginare che sia come sentita la necessità di un confronto diretto con il mondo che ci circonda. ancor più con un ambiente “naturale” dal quale sempre più persone si son trovate ad aver preso le distanze. un passo che non implica necessariamente una sua completa comprensione - processo questo estremamente complesso e mai definitivo - ma che potrebbe rappresentare un ulteriore tassello in quella direzione oltre che essere utile a mantenere vive facoltà e sensibilità umane che percepiamo sempre più frustrate.
in alcuni casi poi, al di là del piacere dell'osservazione “dal vero”, la documentazione e osservazione diretta può evidenziare abitudini, condizionamenti, pregiudizi, limiti oppure il mimetismo [apparenza] attraverso cui la natura stessa si presenta ad un primo sguardo.
senza per questo pensare di poter trarre conclusioni affrettate o dimenticare che talvolta l'eccezione conferma la regola, è legittimo pensare che un confronto con il mondo circostante possa rivelarsi un'esperienza coinvolgente, capace di stimolare lo spirito di osservazione e riflessione. si tratta inoltre di una prassi molto comune, perfino inevitabile, data la modalità attraverso cui prendiamo coscienza delle cose: cioè attraverso un apprendimento progressivo.

un metro quadrato di terreno.
il progetto consiste nell'osservare e studiare, come nella tradizione botanica e sistematica, una zona delimitata di terreno – in questo caso un metro quadrato – annotando in apposite schede le specie vegetali per la sezione “botanica” e/o gli oggetti rinvenuti, per la sezione “zone di confine/contaminazioni postculturali”. lo spazio cioè che dovrebbe comprendere tracce antropiche rinvenute in territori di confine tra il naturale e l'antropizzato.
tutto questo materiale pubblicato su questo sito internet potrà dimostrarsi utile per ulteriori ricerche e osservazioni. sarà possibile infatti relazionare, comparare, incrociare i dati raccolti...
queste possibilità esulano però dalle intenzioni di questo progetto che si pone un fine essenzialmente propedeutico.
si tratta cioè di un primo passo a cui ognuno potrà far seguire una riflessione sullo stato del nostro ambiente e la sua biodiversità oppure avanzare ipotesi a partire da alcuni elementi concreti ottenuti attraverso un confronto diretto con la realtà.

ad oggi sono state messe in rete le osservazioni relative ad alcuni "metri quadrati di terreno" collegati o inseriti all'interno di iniziative, luoghi e persone in sinergia con i temi ambientali, sociali, antropologici. il fatto di aver previsto già dal 2011 una sezione denominata "zone di confine - contaminazioni post-culturali" motiva ulteriormente la recente interazione con una realtà culturale come PIR (Post Industriale Ruralità - Sellero BS) impegnata su temi legati al mondo contemporaneo e ad una sua rilettura a partire dal concetto di "post-industiale".

nel sito si possono trovare suggerimenti su come documentare personalmente "un metro quadrato di terreno" qualsiasi rispondendo così ad alcune delle iniziali prerogative di questo progetto: con/di/vivere cioè in prima persona un'esperienza attiva, coinvolgente e conoscitiva nei confronti della natura e del mondo che ci circonda


testo progetto un metro quadrato di terreno
come fare come effettuare il rilevamento: suggerimenti

sul concetto di naturale testo
l'ambiente urbano (classificazione) testo
1mq di terreno - note a margine critica all'idealismo
entropia con sostituzioni sul concetto di entropia





progetto: "un metro quadrato di terreno"
www.databasebiodiversity.it